Sconosciuti. Ti scrivono eroe, ti piangono ragazzo. Applausi di mani luttuose, avvezze all’indignazione. Antica lusinga del miserère. Lacrime di un ora. Gessati d’occasione e alte uniformi in fila. Silenti. Ti accompagnano altezzosi. Restituiscono al cielo il sacrificio degli anni che ti avanzano. Meticolosi faccendieri. A riempire gli arsenali, invece dei granai.
Sotto queste gelide bandiere cerco invano l’innocenza. Non ho più lacrime per te, soldato. Tu non sei morto nel nome mio.
La salma del soldato

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